Anarchist Bure Cross

« L’ambito carcerale, giocando su tutto lo spessore del corpo sociale e mischiando incessantemente l’arte del legittimare il diritto a punire, abbassa il livello a partire dal quale diventa naturale e accettabile l’’essere punito »

Michel Foucault – Sorvegliare e Punire

L’Anarchist Black Cross (ABC) è una rete libertaria di sostegno ai prigionieri creatasi agli inizi del XX secolo con il sostegno di numerosi incarcerati anarchici in Russia.
Da allora l’ABC si è estesa, diventando una rete di gruppi che condividono qualche principio fondamentale e si è allargata all’insieme dei prigionieri.

L’ABC milita per l’abolizione di tutte le prigioni e si oppoe a tutti i dispositivi sociali di controllo coercitivi e punitivi. Questa azione si manifesta in primis attraverso la solidarietà con i prigionieri, rompendo l’isolamento della galere creando un legame, per il mezzo degli scritti e delle visite, mobilizzandosi con delle azioni, eventi e testi riguardanti le situazioni individuali o collettive nelle prigioni e producendo delle riflessioni di fondo, suscitando dibattiti e scambi sulla questione carcerale e di prigionia.

Un Anarchist Bure Cross?

Mentre i seguiti giudiziari alle azioni di mobilitazione a Bure si intravedono all’orizzone, che il movimento sociale contro la legge lavoro abbutisce a numerosi processi tra cui una trentina di persone con pene carcerarie, che la politica d’immigrazione e il clima securitario si induriscono giorno per giorno nelle politiche portate avanti dai governi francesi ed europei, diviene essenziale organizzare la solidarietà per contrastare questa repressione poliziesca e giudiziaria.

Con pene sempre più pesanti, evidentemente con caratteri politiche e repressive, che toccano i poveri, gli stranieri, i musulmani, i terreni di lotta, le galere non sono prossime alla chiusura, anzi sentiamo già parlare di nuovi progetti di costruzione. Basta solo la vendetta di un procurore, un giudice, la parola di uno sbirro contro la propria per trovarsi dietro le sbarre qualche settimana, mese o anno. Attraverso il processo in direttissima (compatutions immédiates), la giustizia sbrigativa si è normalizzata e generalizzata, e alcuni politici, sotto la copertura del dispositivo anti-torrista, amerebbero rinvenire dei tribunali speciali, mentre che lo stato d’urgenza a già ampliamente dimostrato il carattere liberticida dei dispositivi di eccezione. Decine di persone si ritrovano così ogni giorno dietro le sbarre o rinchiuse in una casa.

Le condizioni penose di incarcerazione nelle prigioni, la moltiplicazione dei dispositivi interni d’isolamento per motivi di radicalità e le alternative alla pena carceraria che obbligano a una sottomisione senza sgarro al regolamento, sono altrettanto dei fattori che costituiscono la punizione e contribuiscono all’isolamento. Una delle forze coercitive della repressione è quello dell’isolamento. Che la si sconti in carcere o dentro quattro mura, attraverso dispositivi di dissuasione o di obblighi, l’isolamento sociale spezza lo spirito, strema il corpo.

Lottare contro la prigionia vuol dire rompere questo isolamento, attraversare i muri e costruire pazientemente un ponte tra i prigionieri e noi, fare il legame tra loro e coloro che li sono intorno.

Attraverso l’Anarchist Bure Cross, noi vogliamo condividere i nostri quotidiani, le nostre letture, i nostri scritti con i prigionieri e fare eco ai pensieri e sentimenti di coloro che cono dietro le sbarre. Noi vogliamo anche lottare dal fuori contro quello che li comprime e opprime dentro, perché la lotta in carcere contro il carcere si paga a caro prezzo, a volte allungando la pena, e che noi siamo più liberi di poterci muoverci, così come le nostre parole.

l’Anarchist Bure Cross deriva da una volontà di legare la lotta alle sue conseguenze repressive, di non separare pià il terreno della lotta dal resto dello spazio sociale, di non dissociare detenzione e retenzione degli stranieri e di considerare che la lotta antinucleare è in primo luogo una lotta anticapitalista e che i prigionieri del sistema attuale sono quelli di un sistema capitalista, al servizio del quale operano polizia e giustizia.

Che sia in una città di centinaia di migliaia di abitanti con le sue galere, i suoi centri di retenzione e i suoi migliaia di prigionieri, o in un villaggio di 96 abitanti a 100 km delle decine di prigioni, i prigionieri e il sistema che li imprigiona sono gli stessi.

A Bure come altrove, vogliamo essere il tramite di una solidarietà ai prigionieri, e abbiamo deciso per questa ragione di creare l’Anarchist Bure Cross.

Anarchist Bure Cross

aburecross@riseup.net